Scuola Discipline Orientali Interne "Il Fiore d'Oro"

Vai ai contenuti

Menu principale:

BENVENUTI NELLA NOSTRA SCUOLA


Benvenuti! Questo è il sito di riferimento dell'Associazione "Il Fiore d'Oro" di Martina Franca.
In queste pagine troverete molte notizie sulle nostre attività di promozione di una delle più antiche arti marziali al mondo. L'associazione è nata a Martina Franca nel 2002 con l'obiettivo di divulgare la conoscenza del Taijiquan, del Qi Gong e delle discipline adibite allo sviluppo dell'energia interiore e del benessere psico fisico.
Nel 2008 l'associazione ha aderito ai programmi dell'I.T.K.A. (International Taijiquan Kung Fu Association) fondata e diretta dal M° Gianfranco Pace, riconoscendo nello stesso la qualità di Direttore Tecnico dell'associazione.
I corsi si articolano attraverso varie proposte presso le sedi di Martina Franca e Taranto e comprendono le seguenti discipline: corsi di Taijiquan stile Chen, studio dei fondamentali (Zhansi Jin), studio delle forme a mani nude e con le armi, Tui Shou classico, Tui Shou libero, Esercizi di condizionamento, Palla elastica, Matterello di Chen Fa Che, Corsi di Kung Fu di Chenjiagou rivolto ai più giovani e lezioni private di
Qi Gong (solo a Martina Franca).

TAIJIQUAN L'ARTE MARZIALE DEL PRINCIPIO SUPREMO

La definizione di arte marziale però non deve trarci in inganno, perché l’arte marziale è solo uno degli aspetti che il Taijiquan coltiva al suo interno e che l’associazione ha sempre messo in evidenza.
Gli altri aspetti sono relativi alla salute, intesa come equilibrio del corpo e della mente;
l’arte del movimento e la filosofia dell’azione.
Questi aspetti sono inseparabili, è possibile privilegiarne alcuni secondo le proprie disponibilità e capacità, ma nessuno deve essere trascurato.
Attraverso la pratica dell’arte marziale, si coltivano la forza di volontà, l’agilità, la consapevolezza del movimento, il controllo del proprio corpo.
Inoltre la pratica dell’arte marziale,  ci può insegnare alcune cose, ad esempio, a rispettare se stessi e gli altri; a combattere i nostri nemici interiori, le nostre ansie, le nostre paure, i limiti che noi stessi ci poniamo ogni giorno e che ci impediscono di sviluppare al meglio la nostra vita.
Praticando i movimenti del Taijiquan, si favorisce il libero fluire del Qi nel nostro corpo.
Il Qi, l’energia, il soffio vitale, per i cinesi, costituisce l’elemento basilare del taijiquan.
All’interno del corpo umano mette in relazione gli organi interni con le varie parti del corpo, e mette in relazione l’uomo, Microcosmo, con l’universo, Macrocosmo.
Secondo il pensiero cinese, il libero fluire del Qi, ci mantiene in buona salute.
I cinesi affermano che il movimento è energia, l’energia è vita.
La pratica delle forme di Taiji coltivano l’aspetto terapeutico ed energetico.
Il Taijiquan è una disciplina olistica, ( da olos “ il tutto”), e si caratterizza non solo come arte marziale o tecnica di lunga vita, ma come disciplina del mutamento che incoraggia la realizzazione dell’individuo.
I suoi insegnamenti si rivolgono all’intera persona, suggerendo i temi adatti all’allenamento dell’intero essere, corpo, mente, spirito, poiché lo scopo è quello di migliorare la propria vita in armonia con la natura e il mondo. L’armonia è considerata nel pensiero cinese, il principio fondamentale di un ordine cosmico spontaneo e organico, in cui nessuna parte può essere compresa se non in relazione al  tutto e lo squilibrio di una parte, determina lo squilibrio del tutto.
La stessa armonia è da ricercare nel taijiquan, dove il corpo deve muoversi all’unisono, come una sfera del Taiji, senza mai perdere il proprio centro. Se ci si muove in maniera fluida, senza blocchi
non si perde l’equilibrio e il corpo diviene forte.
Allo stesso modo la mente deve restare aperta e disponibile, essere in grado di percepire i cambiamenti e assecondarli. Quando la mente si concentra solo su un aspetto si blocca, perde l’equilibrio e non è più in grado di restare tranquilla.
Tutto questo è compreso nel  taijiquan.

QI GONG IL LAVORO SULL'ENERGIA

 

Praticare il Qi Gong e il Taiji Quan significa prendere conoscenza ed approfondire la nostra
consapevolezza delle regole della natura che ci governano. Significa studiare il Qi, l’energia vitale
che permea noi e tutto l’universo; significa praticare questa energia, svilupparla, raffinarla,
scoprirne le modalità in cui si manifesta e i percorsi in cui fluisce e poterla impiegare per fini che
possano essere molto diversi e vanno dal campo terapeutico al marziale allo “spirituale”.
Parlando brevemente del Qi Gong possiamo dire che si tratta di un argomento vastissimo
suddiviso in categorie e sottocategorie.
Un primo aspetto riguarda il Qi Gong medico, attraverso la cui pratica si possono prevenire
e curare malattie di vario genere.
L’origine degli esercizi terapeutici è il Qi Gong taoista. Questo perché la medicina
tradizionale cinese e il pensiero taoista hanno la stessa origine. I principi fondamentali che stanno
alla base della teoria medica cinese originano tutti dalla conoscenza taoista del mondo naturale.
Il Qi Gong taoista comprende pratiche che servono per studiare e conoscere il mondo
naturale che comprende anche l’uomo e quindi si occupa sia della conoscenza dell’uomo sia di
come l’uomo possa unirsi ed entrare in comunicazione con la natura. In particolare è stata
approfondita la conoscenza della salute, ossia di quali sono le condizioni di salute e quelle di
assenza di salute e si sono scoperte le leggi di funzionamento per esempio i famosi meridiani:
percorsi scoperti attraverso le ricerche taoiste di Qi Gong; e si è visto che questi canali possono
essere aperti o chiusi e si sono sviluppate tecniche terapeutiche adeguate a liberare i blocchi che
impediscono il fluire dell’energia.
Un altro aspetto del Qi Gong riguarda quello che si è sviluppato nelle arti marziali. Oggetto
di studio dell’aspetto marziale è come usare l’energia per difendersi o per attaccare un avversario.
Anche nella categoria delle arti marziali ci sono un’infinità di scuole che hanno sviluppato pratiche
particolari.
Tre sono gli aspetti fondamentali per la pratica dell’energia interna:
1. Regolazione del corpo (Tiao shen) (ovvero) - mettere a punto il corpo ovvero mettere il
fisico in condizioni ottimali per la pratica.
2. Regolare la respirazione (Tiao xi) - chi vuole praticare Qi Gong seriamente deve per forza
gestire la regolazione della respirazione. Regolare la respirazione serve ad entrare nella condizione
giusta di pratica.
3. Regolazione della mente (Tiao xin) - la terza regolazione è la regolazione della mente
ovvero del cuore. La regolazione del corpo e della respirazione sono fondamentali, ma senza la
regolazione del cuore e della mente le prime due non sono sufficienti. Dalla regolazione della mente
dipende l’esito effettivo della pratica (del Qi Gong) energetica interna. Quindi in realtà è forse
l’aspetto più importante delle regolazioni. Regolare il cuore significa regolare la propria attività
mentale, il pensiero e la propria volontà, la propria attività mentale in senso lato.
Qui mi occuperò brevemente della prima regolazione: la regolazione del corpo.
Regolare il corpo è un concetto del Qi Gong che è quasi agli antipodi rispetto al concetto
occidentale di regolare il corpo, cioè non è una attività ginnica come nuoto o palestra per migliorare
la condizione fisica. C’è chi considera il Qi Gong e il Taiji Quan una specie di ginnastica cinese ma
non è così. I principi di funzionamento delle attività sportive occidentali sono basati sul mettere in
attività gli aspetti fisici muscolari in particolare e consistono nello sviluppare la forza e nel
migliorare la potenza, la velocità e far sì che il cuore arrivi ad un certo numero di battiti ed è
un’attività in genere faticosa nel senso fisico del termine. Fare questo tipo di attività fisica non
presenta particolari problemi finché si è giovani, ma ad un’età avanzata o in caso di patologia non
sempre è adeguata oppure non dà i risultati voluti perché è un’attività di sforzo, presuppone il
superamento dei limiti fisici della persona. In realtà molta dell’attività ginnica sportiva occidentale
non si può applicare a persone malate o in età avanzata.
Il Qi Gong classifica queste attività sportive come fondamentalmente innaturali che vanno oltre le
capacità proprie della persona.
Invece Qi Gong e Taiji Quan sono classificati come naturali.
Regolare il corpo significa entrare in una condizione propria, naturale. E’ la condizione che
dà più benessere possibile da un punto di vista fisico.
Per entrare in questa condizione bisogna passare attraverso un rilassamento fisico e quindi la
differenza fondamentale tra il Qi Gong e il Taiji Quan e le nostre attività sportive è che all’inizio
della pratica non bisogna fare esercizi di riscaldamento, non c’è questo aspetto di attivazione del
nostro fisico. Nella nostra vita quotidiana siamo sottoposti a grandi affaticamenti psichici e la
maggior parte delle persone è sottoposta a stress di tipo psichico e anche di tipo fisico, perché la
tensione si estende facilmente al corpo. Questi due tipi di tensione inducono nel nostro corpo una
circolazione scorretta e caotica dell’energia e, se questo tipo disordinato di moto energetico si
protrae nel tempo si avrà come conseguenza lo sviluppo di qualche forma patologica. Vari tipi di
malattie sono originate da problemi di disordine nel moto energetico della persona. La circolazione
energetica in una persona normale e sana è regolare con dei moti che seguono leggi ben precise e
regole sia spaziali che temporali in momenti diversi l’energia circola con modalità diverse nelle
varie parti del corpo.
Quindi praticare il Qi Gong e il Taiji Quan significa anche prendere conoscenza ed
approfondire la consapevolezza delle regole naturali cui siamo sottoposti. Sfruttando queste
conoscenze si può riuscire a curarsi e a regolare il proprio fisico. Quindi la prima cosa da tenere
presente durante la pratica è la regolazione del corpo (Tiao shen).
Esistono molti metodi pratici di regolazione. La regolazione del corpo si basa innanzitutto
sul rilassamento completo del corpo ovvero rilassare il corpo dalla testa alla punta dei piedi, un
rilassamento assoluto di ogni cellula del proprio corpo compresi gli organi interni. E’ un tema molto
importante e molto profondo ed esistono varie tecniche per raggiungere lo scopo.
1. Rilassamento dall’alto verso il basso: SHANG XIA FANG SONG FA. E’ un primo tipo di
rilassamento. Evidentemente è un metodo che prevede una operazione di rilassamento che inizia
dal capo e scende sino ai piedi. Per esempio ci si puo’ immaginare pieni di un liquido, di acqua,
e lentamente fare scendere questo liquido nel vostro corpo e mano a mano che scende si compie
un rilassamento. Questo tipo di rilassamento è molto indicato nelle persone ipertese o che
soffrono di pressione alta o nelle persone nervose, emotivamente sempre stressate e agitate.
Quando si vuole praticare il Qi Gong, all’inizio si puo’ usare questo tipo di rilassamento e
ripeterlo più volte fino a raggiungere un certo grado di rilassamento. E’ la ripetizione della
pratica di rilassamento che porta ad un rilassamento, quindi se si è deciso di praticare, prima
occorre rilassarsi e ripetere una operazione di rilassamento sino a che si raggiunge il
rilassamento completo del corpo.
2. Rilassamento dal basso verso l’alto: CONG XIA WANG SHANG FAN SONG FA. Questo è un
metodo di rilassamento che inizia dalla pianta dei piedi e risale fino alla testa. Si adegua alle
esigenze di chi ha la pressione bassa o di chi soffre di anemia; sarà un rilassamento che inizia
dalla pianta dei piedi e man mano risale fino al capo. Per esempio un sistema che si può usare in
questo caso è quello di mettersi sdraiati con i piedi in posizione sollevata; alzare i piedi con un
cuscino e tenere la testa più in basso dei piedi. E’ un metodo che si addice anche alle persone che
soffrono di difficoltà circolatorie agli arti inferiori; se si hanno questi problemi si può provare ad
usare questo sistema di rilassamento dal basso verso l’alto. Altri casi in cui è indicato è il
prolasso degli organi: dello stomaco, dell’utero, dell’ano, del rene.
3. Rilassamento dalla parte anteriore alla parte posteriore del corpo: QIAN HOU FAN SONG FA.
Ci sono persone che durante i propri tentativi di rilassamento trovano difficoltà a rilassare la
parte posteriore del corpo: possono usare questo sistema iniziando frontalmente e rilassando il
corpo fino ad arrivare posteriormente. Chi soffre di mal di schiena, di lombalgia, dorsalgia o
sciatalgia: fa fatica a rilassare queste parti posteriori; può provare ad operare un rilassamento
prima nelle parti più semplici da rilassare, quindi frontalmente, e poi spingere il rilassamento
fino a dove avverte dolore. Ci sono altre persone che al contrario hanno delle parti difficili da
rilassare frontalmente: ad esempio senso di schiacciamento al petto, pancia gonfia, sensazioni di
pienezza fastidiosa al costato e ai fianchi, tutte zone che non si rilassano facilmente: potrebbero
tentare di rilassarsi al contrario, da dietro verso davanti, invertire quindi il senso.
4. Rilassamento da sinistra verso destra: ZUO YOU FAN SONG FA. Ci sono persone che si
rendono conto che hanno una metà del corpo che non riescono a rilassare: esse possono provare
a fare un rilassamento laterale per esempio da destra verso sinistra. Se non si riesce a rilassare la
destra si può partire dalla parte sinistra e spingere il rilassamento verso destra. Questo
rilassamento ha lo scopo di rilassare in maniera omogenea tutto il corpo, quindi si può usare la
capacità di percezione nella differenza di rilassamento tra le due parti del corpo. Si può usare
questo sistema per cercare di rilassare quella metà del corpo che si fa fatica a rilassare.
5. Rilassamento dall’interno verso l’esterno: NEI WAI FAN SONG FA. Si può pensare a questo
metodo se i precedenti non soddisfano, rilassando dall’interno del corpo verso l’esterno. Le
persone che sono molto tese, molto nervose, molto emotive, possono pensare ad un rilassamento
che inizia al centro del cervello, da un’area centrale nella testa; si incomincia a rilassare questa
zona centrale e si espande il moto di rilassamento verso l’esterno. Per effettuare bene questo tipo
di rilassamento è meglio cercare un luogo appropriato, che dia una sensazione di benessere, di
piacere: se è un luogo naturale, positivo, è meglio. Questo è un rilassamento di ingrandimento,
nel senso che inizia da un punto piccolo e si espande buttando all’esterno la condizione di non
rilassamento. Pensiamo alle persone che hanno problemi emotivi considerevoli, sono depresse o
troppo tese e stressate: queste persone più pensano, più cercano di rilassarsi, più la testa va in
agitazione. Quindi questo è un metodo che può essere utile nell’eliminazione di queste tensioni,
perché si catturano queste tensioni dall’interno e si buttano fuori. E’ un metodo per le persone
molto introverse, depresse, che parlano poco e si tengono tutti i motivi di ansia e le arrabbiature
dentro. Questo è un sistema per chi comprime all’interno i problemi, per aiutarlo a tirare fuori
tutto quello che è stato compresso dentro. Un altro tipo di rilassamento è per così dire il contrario
di questo, va dall’esterno verso l’interno, anche se non è esattamente alla rovescia.
6. Rilassamento dall’esterno verso l’interno: WAI NEI FAN SONG FA. Il metodo precedente,
dall’interno verso l’esterno, si adegua a chi ha troppi pensieri per la testa e li deve buttar fuori.
Al contrario il sistema che va dall’esterno verso l’interno si adatta alle persone che sono deboli,
stanche, che sono in vuoto di qi, di energia e di sangue. E’ importante scegliere un ambiente il
più possibile naturale e piacevole, ed in questo metodo è ancora più importante perché si devono
prendere degli aspetti piacevoli dall’ambiente in cui ci si trova, e portarli dentro. Questo sistema
presuppone il trucco di andare in un ambiente piacevole, o trovare qualcosa in un ambiente
esterno che sia sereno, rilassante e piacevole e portarlo dentro. Ad esempio, se si ha un vaso di
fiori in casa, con i fiori che stanno sbocciando, lo si mette davanti, lo si osserva e da questa
osservazione può nascere un senso di felicita’. Il fiore che sta per sbocciare dà una grande gioia,
è di una delicatezza estrema, e si può portare questa gioia, questa delicatezza del fiore,
all’interno. Un fiore che sta per sbocciare è un fiore giovane, con energia fresca. Si realizza una
sorta di trasformazione, di ricarica che parte dall’esterno, entra, all’interno cresce e si espande e
butta fuori quello che c’è da buttar via. Se si è tesi e nervosi si può immaginare di andare al
mare: vedere un mare calmo, aiuta a placare un moto energetico disordinato e caotico. Oppure si
può pensare ad una montagna: osservarne la maestosità e l’immensita’ e portarla all’interno del
proprio cuore rendendolo calmo e stabile. E’ un sistema per far compenetrare una parte
dell’ambiente esterno con noi stessi, è uno scambio.
Il rilassamento è quindi il principio basilare e il punto di partenza imprescindibile per la
pratica del Qi Gong e del Taiji Quan.
A qualsiasi livello non si sottolineerà mai abbastanza l’importanza del rilassamento, soprattutto per
i praticanti di stile chen che a differenza degli altri praticanti di taiji pongono spesso più attenzione
all’emissione di energia (Fa-jing) il cui presupposto fondamentale è però proprio il rilassamento.
Chen Zhao-Kui dava molta importanza al rilassamento che deve essere totale. Solo il rilassamento
ci permette di scaricare l’energia in modo così potente e rapido da non permettere reazione.
L’esercizio del Taiji Quan tira fuori le potenzialità nascoste del corpo umano in modo
naturale. Durante la pratica la mente deve essere completamente controllata e governare muscoli,
tendini, ossa e organi interni in modo che possano lavorare insieme sinergicamente e si possa essere
rapidi e leggeri nel movimento. La pratica rende la mente capace di guidare il corpo ad esprimere le
sue potenzialità nascoste. Mente e corpo devono agire insieme come un’unità. In uno scontro la
mente deve convogliare tutta la forza del corpo nel punto di contatto e perché questo avvenga il
corpo deve essere rilassato e sciolto. Come una molla. Vediamo i punti essenziali di questo
rilassamento da un punto di vista più specifico per il Taiji Quan (di stile CHEN).
1. E’ la mente che deve essere rilassata per prima. Prima la mente e poi il corpo. Se rilassiamo
la mente anche il corpo si rilasserà.
Nel Taiji Quan quando una parte del corpo si muove, tutto il corpo si muove e quando una
parte è ferma tutto il corpo è fermo. Il movimento e l’immobilità sono sotto il controllo della mente.
Ecco perché quando pratichiamo dobbiamo essere calmi, rilassati e perfettamente concentrati. Solo
allora possiamo sviluppare un’alta sensibilità. Il primo passo è quindi porre la mente in uno stato
rilassato e tranquillo. Perché serva al nostro scopo.
2. Se la mente è tranquilla e rilassata, l’attenzione sarà in grado di rilassare e sciogliere gli
organi interni, i muscoli, i tendini e le articolazioni. I classici del Taiji Quan affermano: “La nostra
pelle deve essere sensibile e tutte le articolazioni devono essere sciolte. Chen Zhao-Kui affermava:
“Dovremmo allungare il corpo partendo da punti opposti”.. “Se una parte del corpo va in su l’altra
deve andare in giù”. O “se si scarica energia a destra occorre rilassare e affondare la parte sinistra
del corpo”. Il principio indicato è: sciogliere e allungare tutte le articolazioni del corpo.
3. Quando pratichiamo, eccetto per la sommità del capo che deve essere tirata verso l’alto tutte
le parti del corpo devono essere sciolte e affondate. Per quanto riguarda le braccia occorre
sciogliere e rilassare le spalle affondare i gomiti e piegare i polsi. Per le gambe dobbiamo rilassare
ed aprire le anche, flettere le ginocchia, e le caviglie; per il tronco occorre rilassare la gabbia
toracica e rilassare e affondare la regione lombare della colonna vertebrale. Tutto ciò perché le
giunture possano essere sciolte e rilassate e il peso del corpo e il Qi possano affondare e di
conseguenza la parte inferiore del corpo possa essere solida e ben radicata e la parte superiore
libera e leggera.
4. Il rilassamento deve essere “vivo” . Questo si deve verificare principalmente nelle giunture e
poi nei movimenti flessibili a spirale degli arti generati dalla vita e dal Tantien: il Chan-Su-Jing. La
chiave per ottenere ciò è che attraverso la pratica della forma, specialmente il Chan Su- Jing.
Sciogliamo le articolazioni e i tendini e aumentiamo la flessibilità dei muscoli.
I classici dicono: quando ci muoviamo tutto il corpo deve essere leggero e agile. Dobbiamo
esercitarci in questo modo cosicché tutte le nostre giunture siano sciolte e possano rapidamente
mobilizzare la forza dell’intero corpo nel punto di contatto con l’avversario.
* * * * *
Le giunture più importanti da sciogliere sono quattro: le spalle e le anche. Chen Zhao-Kui diceva:
dobbiamo rilassare attentamente il torace ). Se è rigido si riempirà di Qi e non potrà coordinare i
movimenti del corpo. Allora saremo facilmente battuti. Inoltre la cosa più importante è condurre
tutti i movimenti dalla vita e dal torace. La chiave per mantenere il petto rilassato è sciogliere le
spalle e la chiave per mantenere la vita rilassata è sciogliere le articolazioni delle anche.
Quando si fa pratica Tui-Shou (“Mani che spingono”) la cosa più importante è controllare le
spalle dell’avversario. Se per lui è difficile girare, resisterà e sarà sotto il nostro controllo. La
possibilità di girare le spalle dovrebbe essere effettuata dal busto e dalla vita che devono girare
insieme come un’unità e tutte queste parti: spalle, busto e vita devono essere rilassate e sciolte.
Quando insegnava Tui-Shou diceva: la cosa peggiore che potete fare è che quando l’avversario
spinge voi alzate le spalle e il busto e la vita diventano un pezzo di legno. Questa è la fine.
Così quando parliamo di rilassamento intendiamo sciogliere le articolazioni delle spalle e
delle anche, e che il rilassamento del busto dipende dalla scioltezza delle articolazioni delle spalle, e
il rilassamento della vita dalla scioltezza delle anche.
Se siamo in grado di fare questo il rilassamento per noi non ha più segreti. Come esercitarsi
per essere rilassati.
I principianti non possono evitare di essere rigidi. Questo è normale quando si comincia ad
imparare il Taiji Quan, non si ha familiarità con i movimenti e ci si irrigidisce.
Quando gli studenti hanno imparato l’intera forma allora occorre cominciare a lavorare sul
rilassamento sottolineandone l’importanza e utilizzando vari metodi:
1) Il rilassamento si dovrebbe basare su un corpo diritto ed esteso. Altrimenti la forma
collasserebbe a causa dell’oscillare delle spalle o l’iperestensione delle ginocchia.
2) Il Taiji Quan di stile Chen è caratterizzato da un andamento misto lento e veloce. Ma i
principianti non essendo completamente rilassati devono praticare la forma lentamente. Attraverso
la lentezza possono sentire le parti del corpo che non sono rilassate e possono avere una migliore
comprensione del rilassamento.
3) Tutti i movimenti del Taiji sono a spirale e circolari. Occorre cercare di essere rilassati
mentre si eseguono i movimenti a spirale. E’ difficile essere rilassati se ci si muove per linee dritte.
4) Cominciamo con lo sciogliere per prime le articolazioni più importanti. Poi possiamo
combinare la scioltezza delle spalle con quella dei gomiti e della vita ed essere in grado di sentire
come le articolazioni si muovono una dopo l’altra come il movimento di un verme che muove il suo
corpo sezione per sezione.
5) Il Taiji Quan richiede che tutte le parti del corpo siano affondate. Questo comporta un
pesante carico per le gambe che devono essere solide e forti per dare un valido sostegno alla parte
superiore del corpo. Le posizioni basse aiutano il rafforzamento delle gambe. Solo quando le gambe
sono forti si può ottenere un buon rilassamento della parte superiore del corpo. Perciò è bene
praticare posizioni basse per allenare e rafforzare le gambe in modo da poter rilassare la parte
superiore del corpo.
6) Attraverso “Mani che spingono” possiamo imparare come prendere la forza dell’avversario.
Se vogliamo usare la sua forza non dobbiamo resistere ma assecondare. Chi non vuole perdere è
sempre teso e rigido e perciò fa resistenza. Se non si ha paura di perdere si può essere rilassati.
Perciò quando si fa “mani che spingono” si deve essere pronti a perdere e non si deve cercare di
evitare di perdere. Se non ci spaventa perdere il beneficio è enorme. Non si deve temere di lasciar
venire avanti l’avversario quando spinge. Dobbiamo lasciarlo spingere tanto quando vuole e
soltanto rilassarci e lentamente sviluppare la capacità di contenere e assorbire al forza che avanza.
Il Taiji Quan è un’arte marziale la cui filosofia è basata sulla teoria dello Yin e dello Yang e dell’Yi-
Ching. E spesso ci si riferisce a questo aspetto del Taiji Quan come “morbido e duro insieme”.
Un’arte marziale che enfatizzi solo il morbido e il rilassato non può essere Taiji Quan. Il
rilassamento è solo una parte del training di base, del Taiji Quan. Il proposito è quello di sviluppare
una forza che sia morbida e dura, leggera e pesante attraverso il rilassamento e altri metodi. La
forza del Taiji, è la forza dell’intero corpo e non può essere ottenuta solo con il rilassamento. La
forza del Taiji si ottiene attraverso la pratica diligente della forma, mani che spingono, la pratica di
singoli movimenti e altri programmi di training. Tutti questi training non contrastano col
rilassamento ma gli sono complementari. Alcuni non praticano il training della forza per paura di
ostacolare il rilassamento. Il timore è infondato. Alcuni pensano che i praticanti di Taiji non
dovrebbero usare pesi e usare la forza. Questo non è vero. Prima di imparare il Taiji Quan il corpo è
rigido e la forza non è flessibile. Dopo aver imparato il Taiji Quan si è molto rilassati, il Qi circola e
si è liberi dalla rigidità ma si mantiene la forza. La forza rigida di solito proviene dalle spalle e non
è controllata dalla vita. In termini economici la forza rigida è il nostro capitale e il rilassamento è il
metodo che usiamo per fare affari. Se sappiamo come fare affari con un piccolo capitale possiamo
fare grossi affari. Se non lo sappiamo anche con un gran capitale non riusciamo a fare affari. Perciò,
una volta imparato a fare Taiji correttamente non c’è niente che non si possa fare, sia esso
sollevamento pesi, lotta o corsa.
Mr. Dong Ying-Jie paragona il power training al capitale necessario per fare affari e il
rilassamento alla conoscenza necessaria per avere successo.
La forza del Taiji è come la forza di un trampolino, una miscela di morbido e duro. I classici
del Taiji dicono: lascia che l’avversario venga avanti e colpiscilo non appena perde il suo equilibrio.
Se volete lasciare l’avversario venire avanti dovete in primo luogo essere rilassati. Per colpirlo è
necessaria una grossa forza elastica basata sul rilassamento. Occorre sviluppare una grande forza
interna e allo stesso tempo il rilassamento. Combinando i due si può ottenere una grande forza
elastica che è la vera essenza del Taiji Quan.
Perciò rilassamento e power training non sono incompatibili ma complementari. La chiave è
che bisogna essere prima rilassati e poi su questa base sviluppare la forza. La concezione che il
power training possa danneggiare il rilassamento è priva di fondamento.
Essere “song” è la chiave per padroneggiare il Taiji Quan. E’ difficile tradurre il termine song che
significa essere rilassato, non usare forza bruta, stirare e sciogliere tutti i muscoli, i tendini e le
articolazioni.
Possiamo dire se un praticante è song testandolo nel “Mani che spingono”. E’ relativamente
semplice essere “song” praticando la forma, lo è molto meno contrastando un avversario nel “mani
che spingono”.
Se si è realmente song, quando si è attaccati si è in grado di controllare facilmente l’attacco. Questo
perché tutte le giunture sono sciolte e la forza interna è sempre presente là dove è la mente. Quando
le braccia sono in contatto grazie al rilassamento si può (sentire), intuire il movimento successivo
dell’avversario e neutralizzarlo contrattaccando allo stesso tempo.
Occorre essere sciolti e morbidi per uscire fuori da situazioni difficili. Scioltezza e
rilassamento rendono difficile all’avversario mantenere l’equilibrio. In molti casi basta sciogliere la
vita e le anche per risolvere molte situazioni.
Non è possibile raggiungere alti livelli nel Taiji senza essere song (pochi sanno che essere
song produce un forte potere).
Occorre distinguere tra song e rilassamento. Song indica l’abilità di un praticante di
raggiungere un livello più alto. Deve essere rilassato, vigile (capace di sentire il movimento
successivo dell’avversario), flessibile (capace di seguire), agile (capace di muoversi rapidamente)
forte (come ferro avvolto nel cotone) e sicuro (delle sue capacità). Song è il risultato di parecchie
migliaia di ore di appropriato allenamento. Non deriva dall’immaginazione o dal sogno. Il
rilassamento è la base del Song ed implica il rilassamento della mente e del corpo intero.
La cosa più difficile del Song è sciogliere e allungare tutte le articolazioni del corpo. Per
questo quando pratichiamo la forma dobbiamo sospendere la testa come fosse appesa ad un filo,
affondare la vita per sciogliere e allungare le vertebre del collo e di tutta la colonna, lasciar cadere
le spalle ed i gomiti per sciogliere e allungare le braccia, piegare le ginocchia e mantenerle sciolte
(per sciogliere ed allungare le gambe). L’allungamento delle articolazioni produce il “Peng Jing” o
potere interno. Il rilassamento parte dalla mente; il punto cruciale è sciogliere le articolazioni delle
spalle e delle anche. Una volta che queste sono sciolte si è sulla buona strada per essere Song. E’
importante praticare la forma in posizioni basse e strettamente connessi in modo che ogni
movimento si generi dalla vita con la cooperazione del Tan Tien. Se la vita non si muove le braccia
non dovrebbero muoversi. Se l’interno (il Tan-Tien) non si muove, l’esterno (il corpo) non si
dovrebbe muovere. Nella pratica occorre muovere vita e Tan-Tien prima che le braccia si muovano.
Non bisogna sottovalutare l’allenamento con le posizioni basse. E’ duro per le gambe, ma scioglie
le articolazioni delle anche molto prima delle posizioni alte e accorcia il tempo per diventare Song.
Aumenta anche molto la forza interna. Al contrario di quanti pensano che nel Taiji Quan conti più
la mente che la forza, la forza interna è assolutamente necessaria e può essere ottenuta sia
praticando la forma sia il power training, sia il bastone lungo, il bastone corto, la palla Taiji, il Taiji
Qi-Gong ecc.. L’esercizio del power training gioca un ruolo importante nell’aiutare a diventare
song e dare forte energia interna. Almeno un terzo dell’allenamento dovrebbe essere dedicato al
power training.
Nel “mani che spingono” è poi possibile testare i risultati del training. Qui emergono tutti i
difetti come: usare forza bruta, senza peng jing (forma collassata) alzare spalle e gomiti ecc..
Dedicare almeno due ore a settimana al “mani che spingono”, è un lavoro molto importante per
sciogliere le anche e diventare song. E questa è un’esperienza molto particolare ed eccitante. Da
allora in poi ci si può muover verso i livelli più alti del training Taiji: il combattimento libero.
E’ importante sottolineare che la chiave di volta per divenire song è nell’articolazione delle anche.
Ma Hong sostiene che quando le anche sono sciolte le altre articolazioni, a cominciare dalle spalle
seguono facilmente. I classici dicono: la prima cosa è che ogni movimento dovrebbe partire dal
busto e dalla vita e che per qualsiasi carenza la soluzione dovrebbe essere trovata nella vita e nelle
gambe. Diventare song richiede tempo: all’incirca 10 anni praticando un’ora al giorno.
* * * * *
Durante la pratica del Taiji vogliamo che la nostra energia fluisca e si sviluppi in forza interna, un
segno che pratichiamo correttamente il Taiji Quan. Per ottenere questo abbiamo bisogno che il
nostro corpo assuma certe precise posizioni quando pratichiamo il Taiji Quan.
1) Piegare le ginocchia e flettere le articolazioni delle anche
Questo è importante perché le gambe sono la base che sostiene il busto. Piegare le ginocchia
e flettere le articolazioni delle anche può offrire una buona base. Se quando abbiamo ginocchia
piegate e anche flesse sentiamo di essere seduti su di uno sgabello invisibile è più importante che le
gambe sono stabili, allora siamo sulla buona strada. Con la pratica costante gradualmente si riesce a
sentire il Qi e lo Jing affondare nei piedi e alla fine tornare su fino alle mani.
2) Mantenere l’arco inguinale arrotondato e sciolto. L’arco inguinale è dove le gambe si
congiungono col corpo. Dovrebbe essere mantenuto tondo come un arco in modo da poter girare o
spostare il peso facilmente.
3) Posizione delle natiche. E’ possibile commettere l’errore di tirare in dentro le natiche e il coccige
durante la pratica del Taiji. Questo errore può causare dolori nella parte inferiore della schiena
perché questa postura determina un carico eccessivo sulla parte bassa della schiena. Occorre
lasciare che le natiche cadano normalmente nella loro posizione naturale. Il Qi può circolare solo se
il corpo è interamente rilassato. Se deliberatamente tiriamo in dentro le natiche creiamo tensione e
pressione che possono soltanto bloccare il flusso di Qi non aiutarlo. Se lasciamo le natiche nella
loro posizione naturale la tensione scompare. Quando il Qi vuole salire su le natiche e il coccige
saranno tirati in dentro automaticamente per aiutare il Qi ad arrivare fino in cima alla testa. Poi
coccige e natiche torneranno nella loro posizione normale, e si muoveranno dentro e fuori tutto il
tempo se si è rilassati e si mantiene la giusta postura. Nel Taiji Quan di stile Chen le natiche si
trovano in quattro differenti posizioni. Generalmente sono nella loro posizione naturale. Quando il
Qi sale su le natiche sono tirate in dentro. Quando si gira a destra la natica destra viene su
leggermente mentre la sinistra va leggermente giù. Quando si gira a sinistra, la natica sinistra va su
e la destra giù.
4) Mantenere il busto dritto. Quando il busto è diritto l’energia può fluire facilmente dai piedi
attraverso la colonna fino alle mani. Questo è benefico per la salute. Dal punto di vista marziale
spinte pugni, calci ecc. sono molto più forti quando il busto è dritto. Un modo semplice per
mantenere il busto diritto è allineare le spalle con le anche. Ogni volta che ci si muove occorre
muovere spalle e anche insieme. Ovvero muovere il busto come un corpo unico. Quando si è in
grado di muovere il busto come un’unità sarà facile usare la vita per muovere le braccia. Per fare
questo il busto si deve sempre muovere prima per guidare le braccia. E non muovere le braccia da
sole.
5) Tenere la testa come appesa ad un filo. Non inclinare la testa avanti o dietro quando si pratica il
Taiji Quan, mantenere la testa diritta e immaginare un filo che tira dolcemente la testa verso l’alto
dal centro. Tirare leggermente il mento in dentro aiuta la sospensione della testa. Tenere la testa
sospesa aiuta a portare l’energia dal coccige o dai piedi fino alla cima della testa. Potremmo dire
che senza un torso diritto e una testa dritta non ci potrebbe essere flusso di Qi o di Jing (forza
interna). Dopo alcuni anni di pratica costante secondo questi principi, saremo in grado di capire
dov’è la linea centrale. E quindi se si perde l’equilibrio si è in grado di riguadagnarlo rapidamente.
E si può aggiustare il corpo a seconda della situazione. Flettere le articolazioni delle anche, piegare
le ginocchia e tirare su la testa. Sono i tre più importanti requisiti per l’allineamento del corpo.
Questo flettere ginocchia e anche aiuta la discesa del Qi fino ai piedi, sospendere la testa aiuta a
portare il Qi dai piedi fino in cima alla testa.
6) Stirare la schiena. Significa tirare su l’ultima vertebra della colonna cosicché il torso possa
allungarsi. stirare la schiena aiuta a mantenere il corpo diritto. Inoltre aiuta a tirare dentro coccige e
natiche al fine di favorire la risalita del Qi in cima alla testa.
7) Rilassare il petto. Una volta che il Qi ha raggiunto la cima della testa troverà da sé la strada per
scendere, di solito attraverso la linea frontale centrale del torso. Occorre rilassare il torace e lasciar
affondare le costole per offrire al Qi le condizioni ottimali per affondare.
8) Rilassare e lasciar cadere le spalle. Occorre sentire le articolazioni delle spalle come se stessero
cadendo a terra. Non sollevare le spalle. Altrimenti l’energia salirà con esse, il corpo galleggerà
nell’aria e si perderanno facilmente radici ed equilibrio. Inoltre lasciar cadere le spalle è la strada
migliore per far sì che il torso e le braccia si comportino come un corpo unico.
9) Lasciar cadere i gomiti. Aiuta a lasciar cadere le spalle.
10) Sciogliere tutte le articolazioni. Tutti sanno che bisogna essere rilassati quando si pratica il
Taiji Quan, ma non tutti sanno che occorre ugualmente sciogliere e stirare le articolazioni e i
tendini. Quando tendiamo la testa verso l’alto e allo stesso tempo mandiamo il bacino verso il
basso, allunghiamo la spina dorsale. Quando lasciamo cadere le spalle, i gomiti e i polsi, stiriamo le
braccia. Quando pieghiamo le ginocchia e flettiamo le giunture delle anche, stiriamo le gambe.
Stirando il corpo in questo modo favoriamo un buon flusso di Qi e un incremento della forza
interna. Ma il più grande segreto è praticare equilibrio di Ying e Yang.
La teoria dello Yin e dello Yang è la filosofia fondamentale del Taiji Quan parlando di Yin e Yang ci
riferiamo a questi due aspetti del Taiji quan come sostanziale e insostanziale, apertura e chiusura,
duro e morbido, veloce e lento, sinistra e destra, davanti e dietro, ecc..
Non è difficile distinguere tra Yin e Yang ma è molto difficile cambiare da Yin a Yang o
viceversa in modo così fluido da mantenere lo Yin nello Yang e lo Yang nello Yin cosicché Yin e
Yang rimangano in equilibrio.
Il principio del bilanciamento dello Yin e dello Yang afferma: se si vuole muovere le mani o
altre parti del corpo verso l’alto occorre prima muovere verso il basso e viceversa. Se si vogliono
muovere le mani verso destra occorre muoverle prima verso sinistra e viceversa, per muoverle in
avanti muoverle prima indietro e viceversa. Quando una parte del corpo si muove in avanti l’altra
parte deve andare indietro e viceversa, se una va su l’altra deve andare in giù ecc.. In sintesi sopra e
sotto, sinistra e destra, avanti e indietro devono essere ben bilanciati.
Esercizi di standing
Tradizionalmente gli studenti di Taiji Quan dovevano praticare gli esercizi di standing (zhan
zhuang) per due o tre anni prima che fosse loro insegnata la forma. Oggi si tende ad imparare prima
la forma e poi lo standing. E molti non imparano e non praticano affatto lo standing. Eppure senza
lo standing è difficile sviluppare la forza interna.
Gli esercizi di standing sono semplici. Il vantaggio rispetto alla forma è che ci si può
rilassare più facilmente che non facendo la forma. E si può capire veramente cos’è il rilassamento,
dove è la propria linea centrale e mantenere facilmente l’equilibrio, cosa importantissima per il
Taiji Quan. Le ossa del corpo possono essere allineate più facilmente e si può sentire prima il
movimento del Qi e del Jing. E si può quindi progredire più rapidamente nell’arte del Taiji Quan.
Il più semplice esercizio di standing è l’inizio della forma, quando si sta in piedi con i piedi
distanti fra loro quanto le spalle e i palmi delle mani poggiati sulle cosce aggiustando il corpo per
avere il miglior flusso di Qi. Tirare leggermente in dentro il mento per tenere la testa diritta e sentire
come se un filo tirasse su la cima della testa. Rilassare il torace e lasciar cadere le spalle. Affondare
la vita e mantenere l’arco delle gambe arrotondato. Spostare leggermente la cima dei femori verso
dietro, piegare le ginocchia e afferrare il terreno con le dita dei piedi.
Mantenere la posizione da dieci minuti a mezz’ora a seconda delle condizioni fisiche,
cercando di mantenere la linea centrale allineando Baihui (la cima del capo) e Huyin (il punto
centrale inferiore del torso) lasciando che (le ginocchia e) le piante dei piedi sostengano il peso del
corpo. Ovvero che le gambe si allineino col tronco. Rilassarsi e tenere la mente nel Tantien e non
dimenticare di tirare su il vertice del capo. (Dopo alcuni anni si pratica del Taiji Quan il Qi
dovrebbe scorrere facilmente). Quando il Jing arriva ai piedi dovrebbe risalire. Allora alzando
entrambe le mani davanti al petto con le punte delle dita che si guardano e le braccia rotonde come
se abbracciassero una palla si potrà percepire il Jing arrivare alla punta delle dita.
Il rilassamento gioca un ruolo molto importante nel determinare il flusso di Qi e di Jing. Ma
il Taiji Quan non è solo morbido. Yang Cheng-Fu disse che il Taiji Quan è sia morbido che duro.
La ragione per cui se si è praticato Taiji Quan per molti anni e si è ancora molto morbidi e privi di
forza interna è che la postura non è corretta. Le spalle non cadono verso il basso, il petto non è
rilassato, la vita non è affondata ecc.. E il Qi non può raccogliersi nel Tantien. I movimenti non
partono dal tronco e dalla vita. Il rilassamento ha lo scopo di far affondare il Qi fino ai piedi per
essere raffinato e reso più forte.
Se sappiamo come il Qi si muove e circola e pratichiamo costantemente e correttamente
otterremo il massimo dei benefici dal Taiji Quan sia per la salute che come arte marziale.
Il Qi è un’energia formata da una combinazione dell’essenza della nostra vita con l’aria che
inaliamo e gli elementi nutritivi che otteniamo dal cibo che mangiamo. Il Qi è in ogni parte del
nostro corpo ma di solito non è molto attivo. Quando si pratica il Taiji Quan il Qi si attiva e circola
attraverso i meridiani. Quelli principali sono quattordici e i due principali cui si fa riferimento nel
Taiji Quan sono due: il vaso Governatore o Du-mai che parte dal coccige, sale lungo la schiena
fino alla testa nella parte anteriore del viso fino ad arrivare al labbro superiore. L’altro è il vaso
Concezione o Ren-mai che parte dal perineo e sale lungo la parte centrale del corpo e si ferma al
labbro inferiore. Questi due canali formano un cerchio nel nostro corpo quando si pratica il Qi
Gong e il Taiji Quan si cerca di aumentare l’energia lungo questo piccolo circolo.
Gli altri dodici meridiani passano attraverso questi due canali, quindi, attivando l’energia
lungo questi due canali centrali aumenta l’energia anche negli altri.
Il primo principio è affondare il Qi nel Tantien che poi con la pratica segue la sua via
naturale al coccige. Quando il Qi arriva al coccige, quest’ultimo, insieme alle anche produrrà una
corrente elettrica che si dirige verso l’alto, fino al vertice della testa. Poi, se rilassiamo il petto,
abbassiamo le spalle e teniamo la mente nel Tantien il Qi tornerà indietro nel Tantien e così
completerà il piccolo circolo. Il Qi dopo che è arrivato al coccige invece di andare su può anche
andare giù ai piedi e poi tornare indietro e una parte raggiunge il vertice del capo e una parte le
mani, prima di tornare al Tantien.
Ma-Hong afferma che il Fa-Jing, ovvero l’emissione di forza interna, deve originarsi ed essere
eseguito dal Tantien e dalla vita. I testi classici dicono che il Jing affonda nei piedi, sale lungo le
gambe, è controllato dalla vita e si manifesta attraverso le dita. Questi due principi possono
sembrare contraddittori ma in effetti sono complementari.
La forza interna origina dal Tantien se siamo profondamente rilassati il Jing origina dal
Tantien, affonda nei piedi e poi risale su. Quindi un principio ci parla dell’origine della forza interna
e l’altro ci parla di come il Jing arriva ai piedi. Quando emettiamo la forza interna attraverso il Fa-
Jing, una parte di questa va dal Tantien alle mani ed esce ed un’altra parte va giù ai piedi. Si tratta
di un’unica forza che si divide in due.
Attraverso la pratica si riesce a muovere la forza interna dal Tantien ai piedi. Riprendiamo
l’analisi dell’importante concetto detto “song”: rilassamento del corpo, della mente e delle
articolazioni del corpo, in particolare spalle e anche.
Più si è “song” e più si assorbe energia nei piedi. Questa forza continua a muoversi giù nel
terreno, rende forti, pienamente radicati e affondati. Se non si è “song” non si può generare forza
interna.
Poiché la forza interna si muove attraverso le ossa, tutte le ossa del corpo devono allinearsi
propriamente. Bisogna iniziare tenendo la schiena diritta per allineare tutte le ossa della colonna,
sollevare la testa e allineare le vertebre del collo tra loro e con il resto della colonna. Per allineare il
tronco con le gambe bisogna affondare la vita in modo che il Jing possa muoversi senza ostacoli,
attraverso le anche e dalle anche alle ginocchia, punto di collegamento importante tra le ossa della
coscia e della tibia, che devono essere ben connesse. se sono propriamente connesse avremo la
sensazione che il peso affonda dalla parte alta del corpo scendendo giù attraverso le anche e le
ginocchia e allora si avverte che il peso e il Jing si affondano sotto i piedi. Questo è ciò che si dice
“il Jing si radica nei piedi”.
Un altro punto difficile è l’allineamento delle ossa dalle ginocchia alle caviglie. Eccetto che
nella posizione del cavaliere, in altre posizioni una gamba regge tutto il peso del corpo e l’altra
esegue la tecnica e quindi le ossa sono allineate differentemente.
La gamba che supporta il peso del corpo è più o meno allineata verticalmente mentre l’altra
gamba serve per calciare, spazzare ecc. ed è allineata orizzontalmente o diagonalmente. Se ci
concentriamo ad allineare ginocchia e caviglie della gamba che supporta il peso, l’altra gamba si
allineerà automaticamente.
Nella posizione dell’arciere la gamba avanzata è allineata verticalmente, la gamba posteriore
che spinge il terreno per mandare la forza alle mani è allineata diagonalmente.
La chiave per connettere le braccia con il torace è nelle spalle che devono essere allineate
con le anche. Ogni volta che vogliamo muovere o ruotare le spalle dobbiamo per prima cosa
muovere la vita e il tronco, in modo che il Jing possa raggiungere la radice delle braccia: le spalle.
Occorre rilassare le spalle, abbassarle, piegare i gomiti e i polsi, raddrizzare in alto le dita e
allora le braccia saranno connesse e la forza arriverà alle dita.
Lo spostamento del peso può aiutare a far fluire il Qi e il Jing. Se non eseguiamo bene la
forma lo spostamento del peso può rompere l’allineamento delle ossa delle gambe e così bloccare il
libero flusso del Jing. Perciò quando spostiamo il peso dobbiamo fare attenzione al flusso del Jing e
assicurarci che non si interrompa.
La pratica corretta e costante è la chiave per ottenere il libero flusso del Qi e del Jing nel
corpo e quindi tutti i benefici connessi a livello di salute, per l’arte marziale e per il livello
spirituale.

KUNG FU DI CHENJIAGOU PER BAMBINI E RAGAZZI-TAIJI CAMPUS

Nel 2002 il M° Gianfranco Pace ha ideato un programma per insegnare il Tajiquan ai bambini e ragazzi denominato Kung fu di Chenjiagou.
Il programma specifico coniuga l'aspetto introspettivo del Taijiquan con le esigenza più fisiche e dinamiche degli allievi.
Il metodo di Insegnamento è molto vicino a quello dello stesso villaggio di Chenjiagou, luogo dove è nato il Taijiquan stile Chen; l'atleta impara la disciplina, avendo pieno rispetto per sé e per gli altri attraverso un Kung Fu che tradotto significa ”Duro lavoro”.
Il programma di apprendimento è suddiviso in fasce, gli allievi che vorranno passare alla fascia superiore dovranno superare un esame alla fine dell'anno.

CAMPUS ESTIVI
Responsabile Commissario Tecnico ITKA, Maestro Michele Grassi  
L ITKA organizza il secondo campus Taijiquan rivolto ai bambini/ragazzi dai 6 ai 18 anni. Il Campus si svolgerà presso la Sede Centrale ITKA Via Delle Magnolie 37, 95030 Massannunziata, Mascalucia, Catania nel periodo dal  30  giugno  al 06 luglio 2014  
Tutte le scuole aderenti e non all ITKA dovranno farne richiesta di  partecipazione entro maggio 2013 indicando il numero di atleti per sesso e per età e il tutor che seguirà i ragazzi durante tutto il periodo di studio.

Due sono gli scopi dei campus ITKA:   
dare la possibilità a scuole e praticanti/atleti di approfondire in maniera consistente la pratica del Taijiquan in tutte le Aree di Interesse proposte dall'ITKA  
avvalersi degli  anni di studio svolti per, conseguire una formazione completa che possa permetterne riconoscimenti tecnici, acquisire borse di studio per il Taiji college, partecipare alla squadra agonistica ITKA ed usufruire di contributi per lo svolgimento di gare internazionali, ecc ecc.
Il Campus prevede anche corsi di iniziazione per i principianti che avranno modo di apprendere le basi tecniche e teoriche della disciplina.
I Programmi saranno portati avanti dai maestri ITKA che il Direttore Tecnico Gianfranco Pace designerà per i diversi livelli e aree di interesse, avendone la supervisione generale.

Consulta la pagina dei Programmi dal Menu in alto per conoscere nel dettaglio il programma tecnico del Kung Fu di Chenjiagou.


PROSSIMI EVENTI

 
 
 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu